37 anni di RAMI

Intervista a Maurizio Oberti, memoria storica e colonna portante per tanti anni in RAMI

37 anni, c’è spazio per due generazioni in un periodo di tempo così; due generazioni che [Maurizio Oberti] ha dedicato alla nostra azienda, crescendo con noi e condividendo praticamente tutte le gioie e le difficoltà che ogni Azienda attraversa durante la sua vita operativa. Maurizio è entrato giovanissimo in RAMI e ha lavorato con noi fino alla meritatissima pensione (dedicando il tempo alle sue passioni), svolgendo sempre il ruolo di magazziniere e evolvendosi con il cambiare della dimensione aziendale certo, ma anche con l’avvento delle nuove tecnologie.

Siamo davvero felici che abbia voluto concederci questa intervista e, prima di lasciarvi alla lettura, lo vogliamo ringraziare di cuore per la professionalità e, ancora di più, per l’amicizia e l’affetto che lo ha legato a RAMI e alla famiglia Assolari. Grazie Maurizio!

Maurizio Oberti, dietro al bancone del magazzino ricambi; un punto di riferimento per 37 anni per i nostri clienti

“Prima di arrivare in RAMI avevo lavorato in uno stabilimento industriale classico, in cui si svolgevano le otto ore di lavoro canoniche e, una volta chiusa la giornata lavorativa, non si pensava più al lavoro. Di contro, eravamo poco più che numeri per la proprietà. Assunto in RAMI, a 23 anni, mi trovo a confrontarmi con una realtà imprenditoriale completamente diversa; una premessa: ho un carattere molto schivo (e all’epoca ancora di più) e dovermi rapportare ogni giorno con i titolari (i due fratelli Assolari e la moglie di Pietro, Rosanna) mi dava davvero molta soggezione”.

“Poi c’era un altro aspetto: in RAMI, come magazziniere, dovevo stare in contatto diretto, ogni giorno, con i clienti e questo, per me, era un aspetto complesso da gestire caratterialmente. E poi (oggi credo di aver capito che lo avevano fatto intenzionalmente per farmi crescere), già dal secondo giorno, mi sono state affidate molte responsabilità”.

“Ricordo perfettamente quando Pietro mi disse di andare a Rozzano, presso il magazzino principale di Fiat Allis, per l’approvvigionamento dei ricambi (all’epoca non c’erano corrieri che consegnavano in giornata, ma neanche i telefoni cellulari o Google Maps). Durante la strada, mi ripetevo continuamente ‘ma in che guaio mi sono cacciato?’ Dopo un viaggio ‘complesso’ sono arrivato al deposito, ho fatto il mio carico di materiale e sono tornato stanco, provato, ma soddisfatto in azienda”.

Il nostro magazzino ricambi

“In quel periodo le difficoltà di apprendere un mestiere completamente nuovo sono state molte, ma devo dire che i due fratelli Assolari hanno saputo fare molto di più di insegnarmi un mestiere, mi hanno anche dato davvero un insegnamento di vita che è stato fondamentale in tutta la mia esperienza lavorativa e lo è ancora anche oggi”.

“Ho imparato a essere indipendente e a gestirmi sia nei confronti della clientela (da sempre al centro delle attenzioni di RAMI) sia per quello che riguarda il funzionamento e l’approvvigionamento del magazzino che, infine, dal punto di vista del rapporto con la proprietà”.

“Certo, il lavoro era più impegnativo, ma anche la soddisfazione personale era del tutto diversa dal mio impiego precedente: ritornare a casa la sera, stanco, ma certo di aver svolto un buon lavoro durante la giornata è davvero una soddisfazione molto appagante”.

“Da parte mia, ho dedicato a questo lavoro tanta passione e tanta tenacia, mentre da parte della famiglia Assolari ho sempre sentito un grande rispetto e tanta fiducia per la mia figura professionale, un rispetto che ha creato negli anni un rapporto di lavoro che non esito a definire ottimo, praticamente perfetto (con le normali discussioni di ogni impiego), almeno dal mio punto di vista”.

“Erano anni diversi, in cui si lavorava dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 20 e molte volte al sabato; tanto lavoro certo, ma anche tante soddisfazioni e, torno a ripeterlo, un rapporto molto positivo con i fratelli Assolari, sempre pronti ad ascoltare e a consigliare”.

“E quando non c’erano i clienti, c’era il nuovo capannone da sistemare, quello vecchio da ristrutturare, insomma non ci si fermava mai! Con i miei due colleghi, Sala e Bacis, non abbiamo mai fatto mancare il supporto alla RAMI: questo perché sentivamo il rispetto dell’azienda e quindi non era un peso fermarsi a lavorare negli straordinari o al sabato”.

“Sono stati anni molto intensi di lavoro e maturazione: persone come Piero (Pietro, ndr) e Bepi, per me erano i numeri 1 nei loro rispettivi campi operativi; quando Piero usciva su clienti, qualsiasi contratto lo portava a casa, mentre Bepi aveva una capacità tecnica davvero impressionante, sicuramente il migliore in Lombardia nella riparazione delle macchine movimento terra. Ho visto personalmente risolvere problemi su macchine di altri Marchi che i tecnici della concorrenza non sapevano affrontare”.

“Non voglio però dimenticare un’altra figura fondamentale per RAMI: la signora Assolari, Rosanna Peruta, è stata anticipatrice dal punto di vista amministrativo e gestionale. Era lei, che dall’ufficio contribuiva in modo fondamentale affinché che i conti tornassero. Era davvero impressionante vedere la sua capacità operativa, la sua analiticità nel tenere in considerazione ogni dettaglio di ogni vendita, il suo puntiglio nel seguire i pagamenti con i clienti, nel sollecitare i ritardatari e nel programmare le scadenze”.

“Era un trio, quello dei titolari, estremamente ben affiatato, in cui ognuno aveva un compito specifico in cui gli altri non interferivano. Ovviamente si parlavano continuamente, altrettanto ovviamente negli anni hanno avuto attriti, ma hanno sempre lavorato per il bene comune dell’azienda e questo, per noi dipendenti, era davvero motivo di sicurezza e serenità, anche nei periodi più difficili che, in questi 37 anni di collaborazione, è capitato di dover affrontare”.

“Lo abbiamo fatto però tutti assieme, titolari e dipendenti, con la certezza che nessuno sarebbe mai stato lasciato solo e questo è una caratteristica (continuata dalla generazione dei figli) davvero difficile da trovare in altre realtà imprenditoriali”.

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